


Mio marito e io siamo “compagni di viaggio”… in tutti i sensi.
Viaggiamo insieme nella vita e nel mondo.



Nella nostra individualità e con diverse peculiarità, condividiamo gli stessi interessi, gli stessi gusti, le stesse passioni e gli stessi desideri.






E abbiamo lo stesso ritmo che, per me, è la chiave del legame (im-)perfetto che unisce due persone che decidono di scoprire insieme quello che la vita quotidiana e extra-ordinaria ha da offrire….






Prima di sposarmi ho viaggiato con alcune amiche.
Conservo degli splendidi ricordi di quei nostri giri…. la “stupidera” che ci accompagnava era meravigliosa; era essa stesso il viaggio. Ritornerei a viaggiare con loro? Sì, certamente… ma il problema sarebbe “lasciare a casa Federico”.
Da quando sto con lui, la mia voglia di esplorare è cresciuta ancora di più come se, grazie al nostro rapporto, ai miei occhi il mondo apparisse ancora più interessante e bello di prima.






Sono stata in alcuni posti “catartici” senza di lui e continuo a pensare che dovremmo tornarci insieme… come posso vederne altri ancora? La lista si allungherebbe e io non saprei come metterla in pari! Ogni tanto proviamo a recuperare qualche meta, ma poi ci facciamo prendere da luoghi non ancora visitati da entrambi e niente… ci autodirottiamo altrove, allungando la nostra già infinita lista di travel dreams. Ci sono troppi posti al mondo, pochi soldi e poco tempo per andarci. C’è sempre quel “prima o poi…” che è alla base di tutte le cose che si rimandano. E io odio rimandare, procrastinare, attendere la realizzazione di qualcosa che so a prescindere che sarà un’esperienza bellissima.






La qualità del tempo che passiamo in viaggio è elevata. È un avvicinamento di “cuore”. È la vera essenza del condividere.



Ci alziamo alla stessa ora con la voglia di vedere le stesse cose, visitare gli stessi luoghi, mangiare negli stessi ristoranti, riposarci nello stesso momento. In completa sintonia ci meravigliamo di ciò che ogni svolta, scorcio, scoperta ci regala.






Amiamo perderci. In una vietta sperduta, in un quartiere poco conosciuto, in una strada non ben identificata sulla cartina; non importa dove, l’importante è perdere la rotta… I fuori programma sono il nostro pane quotidiano.






I vari «Che posto sarà quello indicato su quel cartello? Andiamo a vedere!» sono un tratto distintivo. E addio. Non torniamo più. Riemergiamo sfiniti, sfatti ma felici dopo decine di curve, centinaia di soste, migliaia di «WOW, che meraviglia!» o «Che delusione!!! Segnatelo che qui non ci torniamo più!». Non abbiamo mai rimpianto i chilometri percorsi inutilmente o i programmi di viaggio mandati all’aria perché all’ultimo abbiamo deciso di fare tutt’altro, di seguire l’istinto e la curiosità del momento.






Insieme ci divertiamo tanto. Il ridere che faccio insieme a lui non l’ho mai fatto con nessun altro al mondo. E cosa c’è di più importante di questo? I momenti felici sono davvero felici. Mi ricaricano e rigenerano. E mi quietano.












Da lui ho imparato ad amare la fotografia come espressione della creatività personale; è a lui che mostro i miei scatti prima di decidere che sono quelli che “vanno bene”; è sempre con lui che condivido i miei deliri da prenotazioni folli; solo con lui mi sento sempre tranquilla e protetta. In ogni luogo, in ogni contesto. A casa e in giro per il mondo.






Ha quella consapevolezza e quella praticità che mancano a me. E ha i piedi per terra che bilanciano la mia testa perennemente tra le nuvole. Se non fosse per lui, io avrei già visitato il globo intero ma ora sarei sperduta da qualche parte. Infelice, irrequieta e incompleta.






Lui non si interessa mai un granché prima di partire. Decidiamo la meta, decidiamo il budget (che sforiamo sempre puntualmente per colpa mia!!!), decidiamo il periodo. Poi più nulla. Dice che non gli piace leggere una guida e farsi aspettative che potrebbero essere disilluse. Dice che guardare intenzionalmente fotografie di luoghi dove lui sta per andare non gli serve a nulla e gli rovina la sorpresa. Dice che si fida di me.
È un pochino pigro, in effetti… e anche un pochino paraculo…






Ma…. MA!!!… arriviamo dove dobbiamo arrivare e, boom, di botto sa tutto. Quella cosa che leggiucchia sull’aereo durante il viaggio gli rimane in testa. Quei miei discorsi insensati dei periodi che precedono la partenza (praticamente da settembre dell’anno prima ad agosto di quello dopo!!!) li aveva ascoltati. Mi rendo conto di non aver parlato a vanvera per mesi e che la sua attesa era forte quanto la mia. Solo, diversa nella manifestazione. E la diversità di approccio è un modo per arricchirmi e per non perdermi sfaccettature e prospettive che da sola non avrei mai colto.






Ah, certo… io sono la “regina dell’organizzazione”… datemi un calendario e una meta e io scoprirò il mondo. Ma poi sono capace di programmare spostamenti di millemila chilometri, all’ora più calda, con il mezzo di trasporto più improbabile che sia riuscita a trovare. Senza cibo, senza acqua, senza orari, senza sosta. Che sbadata incosciente!
Ed è qui che entra in scena Federico. Lui è colui che guida e risolve i problemi. È il mio supereroe.






Lui salva sempre la situazione: trova un percorso alternativo, scopre dei posti che io non avevo minimamente considerato, gestisce i miei voli pindarici e mi tiene a bada senza rovinarmi l’effetto.






Fede non si impone mai, al massimo si “indispone” quando ha eccessivamente caldo o insopportabilmente fame; nulla che non possa essere gestito con un posticino con l’aria condizionata dove mangiare una cosa al volo. A volte è come girare con un bambino diabetico in calo ipoglicemico, ma io ormai lo conosco e porto sempre con me qualche caramella o snack da propinargli per tenerlo a bada in questi momenti.



Federico è la persona più generosa che conosca. È colui che si definirebbe “un signore”. Nei modi, nella gestione delle finanze di casa, nell’educazione. Era il tipo di Uomo (con la “u” maiuscola) che ho sempre sognato di conoscere e con cui condividere la vita.






Con lui ho imparato il valore del compromesso. Mi trovo a scombussolare tutti i piani perché ciò che conta è che la direzione sia la stessa per entrambi e i sacrifici che si fanno durante i viaggi sono degli ottimi esercizi per imparare a ripeterli anche una volta tornati a casa.






Non c’è palestra più grande del viaggio per allenarsi a essere complici, uniti, compassionevoli l’uno verso l’altro.
Idealmente, mano nella mano. Idealmente, con lo stesso passo.






Post Scriptum: questo articolo che ho scritto e pubblicato nonostante lui odii essere al centro dell’attenzione e vedere le proprie fotografie, è il mio biglietto di accompagnamento per il suo regalo di compleanno; compleanno che è proprio oggi.
Prepara la valigia, Fede… tra pochi giorni si parte. Questa volta andiamo a scoprire l’Antica Grecia.



Tanti auguri Federico! Tieniti stretta questa donna perchè una dichiarazione d’amore come questa non capitano tutti i giorni! 😉 Le foto scelte sono perfette perchè secondo me rappresentano al meglio la vostra complicità. Ed è bello che siate riusciti a rendere tutti i lettori partecipi della vostra storia personale (cosa che io non avrei mai il coraggio di fare). Bello l’articolo, belli voi … Ancora buon compleanno! 🙂
Grazie, Ale……. Era da tanto che avevo scritto questo articolo (ma proprio tanto) ma non ho mai avuto occasione di condividerlo. Oggi è un giorno speciale e volevo un biglietto di auguri diverso dal solito…. E quindi eccolo qui… ❤️
Bellissima dichiarazione d’amore.
Ragazzi fortunati. Siete fatti uno per l’altra.
Buon compleanno, Fede..
❤️
non ho parole, ma veramente cosa potrei aggiungere se non buon compleanno e soprattutto buon viaggio! ❤️
Grazie cara……. Anche da parte di Fede che fa il timido e che sarà nascosto da qualche parte, in questo momento…
Questa è una dichiarazione d’amore in piena regola! ^^ ❤
Su questa frase, secondo me, hai colto l’essenza di tutte le relazioni: “abbiamo lo stesso ritmo che, per me, è la chiave del legame (im-)perfetto che unisce due persone che decidono di scoprire insieme quello che la vita quotidiana e extra-ordinaria ha da offrire”
Ti auguro una splendida giornata! 🙂
Lo è… Una dichiarazione d’amore, intendo. ❤️
Quella frase che hai citato è la base, per quello che mi riguarda, per una relazione felice e solida. Io che sono agnostica prego tutti i giorni che questo ritmo rimanga per sempre armonioso e ci porti molto, molto lontano.
Un abbraccio,
Elena
Che cos’è l’amore? Eccolo spiegato!
❤️❤️❤️