Matera 2019 era bellissima già nel 2018!

In questi giorni si è tenuta la cerimonia di inaugurazione di Matera 2019, ovvero l’investitura ufficiale della città dei Sassi a Capitale della Cultura per l’anno in corso.

Il bombardamento mediatico a cui siamo esposti per pubblicizzare e invogliare i turisti a rispondere numerosi alle iniziative in programma, mi ha spronato a sistemare le foto scattate proprio lì nell’ultimo viaggio del 2018.

Da anni attendevo di visitare la famosa Matera ma rimandavo continuamente privilegiando città straniere o, se italiane, più vicine a casa mia. Finalmente, però, per uno strano congiungimento astrale, il 2018 è stato l’anno buono.

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In rete ritrovo dei luoghi, dei dettagli, delle attrazioni che ho visto e toccato con mano a inizio dicembre e mi chiedo che contributo possa dare io affinché anche gli indecisi che casualmente si trovassero a passare su questa pagina internet si convincano che una capatina in questo angolo d’Italia è fondamentale.

Mi pare inutile dire che Matera è un luogo unico e spettacolare, credo lo sappiano tutti.

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Quello che posso però portare come mia esperienza personale è affermare con convinzione che ho trovato molto di più di quello che mi aspettavo e che il pentimento di aver rimandato così a lungo questo viaggio è stato potente e meritato (Pentiti, Elena… pentiti!!!)

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L’inizio della nostra visita è partito sotto una pioggia scrosciante che i vari servizi meteo davano per permanente per tutto il week end.

Così è stato per il sabato, giorno in cui, con un ombrello in una mano e la fotocamera nell’altra, ci siamo arrischiati in giro per i vari anfratti dei rioni (Barisano e Caveoso) con un’andatura simile a quella di un bambino che cerca di fare i primi passi con un pannolone gigantesco tra le gambe e una totale instabilità posturale. Il problema vero è che i Sassi sono scivolosissimi anche da leggermente umidi, figuratevi cosa abbiamo trovato noi quando siamo rimasti in balìa dei torrenti che da monte scendevano verso valle.

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Grazie al cielo, con la solita fortuna da viaggiatori improvvisati che in genere contraddistingue le nostre avventure, proprio quel giorno riapriva il Palombaro Lungo, chiuso per restauro da tipo 2000 anni, che ci ha ospitato in attesa che la pioggia diventasse un po’ meno simile al Diluvio Universale. A ripensarci ora mi bacio i gomiti: la struttura è talmente bella che non entrarci sarebbe stato un errore madornale. E’ un po’ l’equivalente della Basilica Cisterna di Istanbul (per chi l’avesse vista), solo che al posto che svilupparsi in larghezza si sviluppa in altezza. Mi sono sentita come Frodo (ma depilato!) a Minas Tirith, solo con un’espressione, spero, più intelligente e un po’ più di tecnologia disponibile.

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Terminata la visita della mega cisterna, abbiamo ripreso quella dei rioni dei sassi e, tra una scivolata di qui e un’infradiciata di là – maledette pozzanghe, mi perseguitano anche in Basilicata! – ciò che abbiamo visto ci ha profondamente emozionato.

La città era già illuminata per il Natale anche se i presepi viventi sarebbero iniziati solo il week end successivo, pertanto abbiamo potuto godere della magia dell’atmosfera delle feste (W le LUCINEEEE!) senza la ressa dell’evento più atteso del luogo. Meno male: mio marito odia la gente e sarebbe stato ingestibile in mezzo alla folla e su una scalinata perennemente in salita (un po’ come a San Francisco… saremo mica noi a prendere tutto dalla prospettiva più faticosa?!?).

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Al termine della giornata eravamo umidi, stanchissimi per la levataccia mattutina (va bene che il volo su Bari era davvero low cost, ma siamo decollati ed atterrati con il buio!) e per la camminata intensa, ma felici come non mai.

Fortunatamente, e come da prassi, i vari siti meteo consultati non ci avevano preso e la domenica mattina ci siamo svegliati con un cielo che pareva una fantastica tela azzurra e bianca regalando un riflesso di luce ed ombra indescrivibile alla città sotto di esso. La vista dei rioni Barisano e Caveoso dai vari belvedere ci ha riempito gli occhi nonostante ne avessimo già visitati gran parte il giorno precedente e quindi fossimo preparati a una tale meraviglia.

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Siamo ripartiti entusiasti di rivedere il tutto: una luce diversa, la temperatura e il livello di umidità più clementi e un’altra apertura fortunatissima – di cui vi parlerò in un prossimo articolo – ha reso ugualmente emozionante anche questa giornata.

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In quei due giorni abbiamo cercato di vedere l’inverosimile: ogni angolo, ogni scorcio, ogni belvedere, ogni Sasso aperto al pubblico… tutto. E tutto ha meritato ampiamente e ripagato la nostra curiosità.

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Detto ciò, ecco qualche info pratica e degli indirizzi testati personalmente e che, in modo del tutto disinteressato mi sento di consigliarvi. Come dire, su questi indirizzi la mano sul fuoco ce la metto tranquillamente!

PERNOTTAMENTO

Abbiamo dormito all’interno di un Sasso ristrutturato da poco nel Rione Caveoso che, cosa da non sottovalutare, è molto più comodo e fruibile del Barisano, altrettanto meraviglioso ma molto, molto più scomodo.

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La struttura, gestita da due ragazze adorabili tanto quanto i locali che affittano, si chiama La Teresina Holiday Homes e prevede una formula in stile casa vacanza. Noi abbiamo dormito nell’appartamento più piccolo eppure era dotato di ogni comodità, di grande gusto nell’allestimento e di un fascino unico come solo una struttura ricettiva in un Sasso può dare. Oltre al pernotto è prevista la colazione selfmade con una quantità di prodotti esagerata rispetto alla reale permanenza e un’ottima qualità degli stessi. C’è anche una piccola cucina, molto utile per chi prevede di fermarsi per più di una o due notti o per chi ha esigenze particolari in fatto di cibo. Noi ci siamo trovati benissimo. (Cosa da non sottovalutare, davanti all’edificio che la ospita c’è pure una strada dove anche i non residenti possono parcheggiare….. ciò varrebbe da solo la prenotazione in loco…. dovevate vedere i poveretti che arrivavano dal Barisano – zona prettamente ZTL – con valigie varie al seguito… mi sono spiegata perchè Mel Gibson abbia girato “La passione di Cristo” proprio in questa città……poracci!).

VISITA DELLA CITTA’

Noi abbiamo scelto di rivolgerci a una guida ufficiale per il primo approccio con la città. La cosa mi era stata caldamente consigliata da un collega di cui mi fido ciecamente che aveva visitato Matera la scorsa estate. Abbiamo preso contatti così con Luigi Mazzoccoli tramite il suo sito, scelto grazie alle recensioni favolose su Trip Advisor. Purtroppo Luigi era già occupato con un gruppo e noi volevamo una guida privata o, al massimo, unirci a pochissime persone. Grazie alla sua professionalità e gentilezza siamo stati messi in contatto con la bravissima Angela Milici e siamo riusciti a fare un tour di tre ore abbondanti organizzato in modo tale da essere ancora insieme all’ora del tramonto per godere di alcuni scorci dei due rioni illuminati artificialmente. Mai scelta è stata così felice. Siamo rimasti senza parole.

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Voglio precisare che Matera è visitabile anche in autonomia, naturalmente…. e ci si può informare mediante le guide pubblicate o le informazioni su internet, ma è un luogo così particolare, con una storia così unica che vederlo e sentirlo raccontato attraverso gli occhi e le parole di una persona preparata e del luogo non credo abbia paragone.

Vi consiglio di rivolgervi a guide ufficiali e di chiedere una visita privata o un piccolo gruppo. Siamo entranti in posti dove i viaggiatori singoli o i grandi gruppi non hanno accesso.

PASTI

Matera è piena di ristoranti tipici e piccole osterie e avrete l’imbarazzo della scelta ma ricordatevi che, se andate nel fine settimana, per cenare dovrete sempre e ovunque prenotare. Il venerdì e il sabato sera è impossibile trovare un tavolo da due anche piangendo in turco… Meno male che eravamo stati avvisati dalla proprietaria della Teresina perchè altrimenti saremmo rimasti a stomaco vuoto (e voi non avete idea di cosa diventa Federico se non mangia!!! Altro che crisi ipoglicemiche!).

Bene, detto questo è un DOVERE di chiunque vada a visitare la città andare a pranzo da Quattroquarti – Crosta e mollica che è, di fatto, la migliore pucceria della città. Non sapete cosa sia una puccia?!? Mi spiace molto, moltissimo per voi! Il posto è piccolissimo e coloratissimo, le pucce già sulla carta sono tantissime ma voi potrete inventarne di nuove o farvi consigliare qualcosa di personalizzato in base alle vostre esigenze e ai vostri gusti, le materie prime sono tutte a km 0 e di altissima qualità, il proprietario/cuoco è adorabile e il vino in tazza picchia come un hooligan alla finale di Champions League…… imperdibile! Andate in pellegrinaggio e venerate il luogo anche da parte mia!

ACQUISTI

Matera, come tutte le città ad alta densità turistica, è piena zeppa di gallerie d’arte e negozi di souvenir. Alcune proposte sono effettivamente originali, altre sono la solita paccottiglia fintamente “local”. Se potete, evitate il tutto e tirate dritto.

C’è però una piccolissima galleria d’arte gestita dall’artista, un ragazzo giovane – Angelo Lamacchia – veramente bravo, che vi consiglio di visitare. Le sue opere sono molto belle, rappresentano alla perfezione la città e, cosa non così scontata, possono stare tranquillamente in un bagaglio a mano. Il negozio si chiama Studio 59. Noi ci siamo innamorati di questo posto tanto da passarci per caso davanti durante la visita guidata, prendere al volo il biglietto da visita e tornarci immediatamente al termine del giro per comprare uno dei nostri souvenir preferiti quando andiamo da qualche parte: un quadretto del luogo.

Non da ultimo, Angelo ha adottato un micione simpaticissimo che praticamente vive nella galleria al riparo dal freddo e dalle intemperie e adorato dagli avventori come un piccolo sovrano.

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Bene, detto questo non posso fare altro che invitarvi a preparare un bagaglino comodo e partire alla volta della Regina d’Italia per il 2019. Non ve ne pentirete! Prometto!

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Viaggiatrice povera, fotografa inesperta, pasticciona tecnologica, gattodipendente. Rifletto sul senso della vita e raccolgo dettagli che fanno la differenza. Ricordi, impressioni, immagini, incontri.

19 Comments

  1. A me basta guardare le tue foto per sentire un’immediata voglia di partire! Grazie per tutte le informazioni pratiche, me le segno accuratamente perchè quest’anno s’ha da andare a Matera 🙂

    1. Grazie, Dani… Il micione era un paraculo pazzesco….. Tutto strusci e fusa.
      Dai, Frodo aveva i piedi pelosi….. Io ci tengo a prendere le distanze da questa cosa………
      Grazie per le foto… È una città parecchio fotogenica… 😘

  2. Mi hai fatto morire dalle risate. Punto 1, non credo che potrò affrontare questa giornata senza la puccia, è stato amore a prima vista; punto 2, dal momento che sto pensando di andare a Matera per il 25 aprile, la tua dritta sulla galleria d’arte è stata di vitale importanza, quello dei quadrini è anche uno dei miei “souvenir” preferiti ed il posto che hai indicato sembra veramente di qualità.

    1. Lo è, te lo assicuro. Ha delle creazioni stupende e l’artista ci mette così tanta passione che te ne fa innamorare. Comunque, se pensi di andare per un ponte così importante, visto l’anno particolare, ti conviene prenotare per tempo.
      Un abbraccio…. 😘

  3. Non sai quanto mi mangio le mani! Pensa che ero stata invitata per un blog tour (l’unico al quale sia mai stata invitata, tra l’altro…) e non ci sono potuta andare. E sogno questa città da non so quanto! Già la immaginavo bellissima, ora con le tue foto non ho parole per descriverla. Quella di sera, illuminata, poi è spettacolare.
    Sai che non prendo mai in considerazione l’idea di affidarmi a una guida quando visito una città? In effetti mi sembra un’ottima idea, soprattutto se non si ha molto tempo, almeno per farsi un’idea.
    Oddio, la puccia! Sto per svenire dalla fame 😋

    1. Anche noi in genere non ci affidiamo alle guide ma qui a Matera ci sembrava doveroso per capire meglio la sua storia. Tra l’altro ci è andata un gran bene perché siamo riusciti a visitare dei posti normalmente chiusi ai turisti o ai gruppi numerosi. La visita ci ha dato un’infarinatura della città, ci ha raccontato la sua storia e ci ha mostrato scorci particolari un po’ fuori dai comuni giri che vengono fatti in autonomia. Siamo stati felicissimi della scelta fatta e la consiglio.
      La puccia… La puccia… Ho appena mangiato per pranzo tre gallette di farro e una confezione pretagliata di mango… Sai quanto vorrei in questo particolare momento essere nello striminzito Quattroquarti?!? Oh mamma, sto sbavando!

      Grazie per le foto; sono felice ti piacciano! 😘

  4. Beh visitare Matera con la pioggia, se da un lato è un po’ una rottura di scatole, dall’altra è un modo perfetto per ammirare di persona il sistema di raccolta delle acque! No eh?! Dici che comunque nel Palombaro Lungo si capisce lo stesso?? 🙂
    Aldilà di tutto, è una città-borgo davvero meravigliosa e voi le avete reso un grande onore con le vostre foto splendide! 😉
    Un abbraccio grande ragazzi!

  5. Sarò banale, ma Matera è una città che è davvero difficile descrivere: non è solo storia, non è solo natura, non è solo cultura. E’ quasi irreale.
    Il tuo racconto però ha permesso di viverne l’atmosfera.
    Un saluto.

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