Londra… where else?

Ognuno di noi ha i suoi motivi per tornare a Londra. Qualcuno è costretto per lavoro, qualcuno ci va per studiare l’inglese, qualcuno per guadagnare un po’ di soldi e fare un’esperienza all’estero davvero formante, qualcun’altro per vedere spettacoli teatrali o visitare qualche mostra inedita. Io-me-medesima ci vado perché nessun altro luogo mi affascina così tanto.

Ecco qui un elenco di ragioni per le quali sono fondamentalmente convinta che, se non si abbia idea di dove andare, cosa fare o come spendere un po’ di soldi (parecchi soldi visto che la sterlina “saccagna” l’euro di mazzate e la vita oltre Manica non è proprio a buon mercato), Londra rimane sempre e comunque la scelta giusta.

  • Non è mai uguale a se stessa. Sì, ok!, la sua riconoscibilissima architettura è inconfondibile e la farebbe rintracciare facilmente anche se l’intera area venisse teletrasportata in un diverso continente, ma ogni volta che ci si torna, c’è un grattacielo nuovo, un’istallazione di qualche artista emergente o un nuovo quartiere da frequentare. Di Londra non ci si annoia mai e ogni viaggio è verso un luogo conosciuto solo a tratti.
  • E’ energia pura. Con il numero impressionante di residenti, di lavoratori pendolari che arrivano dall’area metropolitana, il numero folle di turisti che visitano le sue attrazioni in qualsiasi periodo dell’anno, Londra sprizza energia e vita da tutte le parti. E’ il giusto mix di frenesia e immobilità. Per strada ognuno può trovare il ritmo con cui passeggiare senza infastidire gli altri o esserne infastidito. Chiunque può trovare qualcosa che possa interessargli, catturare l’attenzione, appassionare o impressionare. Il poeta Samuel Johnson disse che chi “è stanco di Londra, è stanco della vita, perché a Londra c’è tutto ciò che la vita può offrire” e penso avesse proprio ragione.
  • Gli inglesi si fanno gli affari propri anche e soprattutto in materia di apparenza e abbigliamento. Si può andare in giro vestiti come beduini nel deserto, come cheerleaders americane, come punk rimasti agli anni d’oro dei Sex Pistols o come moderne Platinette alla fiera del kitch e nessuno farà caso a te. La prova evidente di tutto questo è come gli inglesi riescano ancora a portare rispetto verso una regina che ritiene quei terribili cappellini colorati eleganti al punto giusto da sfoggiarli in tutte le occasioni importanti (e per “occasioni importanti” non si intendono Carnevale o feste a tema varie). Trovo che questo tripudio di “ugly chic” sia davvero liberatorio.
  • Al British Museam c’è un moai e, anche se è vietato, io l’ho toccato (mhwauauauauauauau!!!).
  • Adoro il cibo inglese che si mangia nei pub caratteristici. Chissenefrega della pasta, della pizza, del sushi, dell’aragosta e del cibo fusion, degli chef famosi o della trattoria sotto casa della Zia Pinetta. Datemi hamburger e patatine (quelli veri, non quelli del Mc Donald’s, intendiamoci), datemi i fish ‘n chips, datemi birra a fiumi e tanto, tanto ketchup (…e poi datemi tanta e tanta cellulite e qualche taglia in più…)!
  • La gente, la stessa gente del punto 3, non si sorprende di nulla e non ha crisi di panico per chi va in giro a fare fotografie in cui potrebbero essere ritratti. Per me che adoro la street photography è un paradiso. Più avanti ho inserito qualche esempio delle foto scattate durante l’ultima visita.
  • Tutto è rosso. E’ divertente, caldo, acceso, vivo, …natalizio anche in estate!!! Londra è rossa e io adoro il rosso.
  • Londra è il mix giusto tra passato e futuro. Un’atmosfera vittoriana la pervade e strega chiunque ami certi generi letterari e cinematografici. Non si può sfuggire. Tutto sembra cristallizzato ai tempi della Regina Vittoria e del Principe Alberto. Tutto è ferro battuto, merletti, specchi, candele, tovaglie preziose e rinnovamento gotico. Ma tutto è perfettamente contrapposto e bilanciato dall’incredibile sviluppo artistico, tecnologico e architettonico dei quartieri più moderni e delle grandi opere urbane. L’Eye of London, il Millennium Bridge, il nuovissimo The Shard sono impressionanti, bellissimi e perfettamente integrati con il resto del paesaggio. Nulla stona e nulla eccede!
  • Gli inglesi sono cordialissimi. E’ vero che si fanno gli affari propri (punto 3 e punto 5!), ma se si chiede aiuto sorprendono per la gentilezza e la disponibilità nei confronti del prossimo. Sempre con il sorriso, sempre con modi impeccabili che si chieda al businessman della City, alla vecchina che sta tornando dal supermercato, allo studente che si prepara per gli esami bevendo un caffè da Starbucks o (mi è capitato anche quello) al senzatetto prodigo nel tenere da parte malintenzionati e ubriachi senza volere nulla in cambio. Noi e la nostra “ospitalità mediterranea” non siamo sicuramente così educati e aperti. Non raccontiamoci palle…
  • Sotto la Torre di Londra, all’ombra del Tower Bridge, ci sono i Saint Katherine Docks. Il pranzo al Dickens Inn, il giro tra le barche ormeggiate, il caffè all’ombra di un salice piangente, lo sguardo alle splendide terrazze che sovrastano il porticciolo… quello che per me vale un viaggio nella capitale britannica. Un posto dove devo tornare ogni volta perché ogni volta mi affascina in modo nuovo.
  • Un momento di raccoglimento davanti al Cartone di Sant’Anna di Leonardo da Vinci alla National Gallery. L’opera d’arte preferita da mia mamma, il legame tra me e lei in questa città che non ci è ancora capitato di visitare insieme e l’originale della riproduzione che mia nonna tiene sopra il suo letto e che per anni ho osservato senza capire perché le piacesse tanto. Un attimo in quella stanzina buia dove tutte le luci sono per il disegno e tutto si è fatto più chiaro. Lo stupore negli occhi di chi ti accompagna e lo vede per la prima volta e in cui si riconoscono le proprie, intense emozioni.
  • Gli scoiattoli che ti salgono sulle gambe se ti siedi per terra nei parchi. Per una zoofila come me, gli scoiattoli dei parchi cittadini, così abituati all’uomo da mangiare dalle sue mani e camminarci sopra, sono una specie di contatto con il paradiso. Immancabili visita in tutti i viaggi a Londra e scusa per rilassarsi qualche ora prima della ripresa della visita.
  • Il “Mind the gap” in metropolitana. Il messaggio di avvertimento di prestare attenzione allo scalino tra il treno e la banchina è qualcosa che non posso fare a meno di ripetere nella testa ogni volta che lo sento. “Mind the gap”. Sapete con quanti accenti riesco a dirlo?!?!? Non credo! Ossessivo e compulsivo!
  • Chi lavora a Londra consuma la propria pausa pranzo nei parchi o in riva al Tamigi… Come altre grandi città europee, il verde cittadino è luogo di incontri e di vita quotidiana, e non solo per bambini e adolescenti, pensionati e badanti. Per questo motivo e per il patriottismo che li caratterizza (altro elemento in cui noi italiani pecchiamo clamorosamente), la città e i suoi parchi sono puliti e rispettati e ci si può sedere tranquillamente in un prato o camminare su un marciapiedi senza prima fare una radiografia al carbonio-14. Lo trovo un grande gesto di civiltà!

Per tutte questi motivi, lascerò passare qualche mese per ricominciare a stressare chi di dovere con la necessità di tornare a Londra e preparare un elenco di tutte le cose che non siamo riusciti a vedere nell’ultima vacanzina e che proprio necessitano di essere mostrate alla sottoscritta.

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Viaggiatrice povera, fotografa inesperta, pasticciona tecnologica, gattodipendente. Rifletto sul senso della vita e raccolgo dettagli che fanno la differenza. Ricordi, impressioni, immagini, incontri.

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  1. Eccola! Eccola!
    Londra ce l’ho nel cuore. Puoi parlare dei posti elencandone le caratteristiche tecniche – stile guida Michelin – oppure puoi descriverla mettendo in luce le emozioni, i dettagli che fanno la differenza; quelle cose che solo se ami una città in modo particolare, puoi scovare.
    Che dire, taten. Ben tornata! ^^

    P.S. – Corro a guardare GOT!

    1. Ecco…. corri e poi dimmi… sto vivendo nell’inquietudine di potertene parlare da ieri sera! L’ho sognato di notte!
      Quanto a Londra, ricordo come lo avessimo fatto ieri, il nostro viaggio di qualche anno fa nella City… vogliamo parlare delle scale dell’albergo?!? Ho temuto di perderti per sempre! 😀
      Dovremmo tornarci insieme per vedere quanto è cambiata la città e quanto siamo cambiate noi!!!

      1. Abbiamo avuto una interessante conversazione. Mi raccomando… Preparate gli striscioni “Ramsey forever!”
        Le scale! XD
        Anche io ho creduto di perdermi per sempre: è stato un momento molto difficile della mia vita. Sembrava uno sketch comico. Ma esistono prove di quel momento?
        Assolutamente. Io ci sto a tornare a Londra insieme. – Quando la mia situazione migliorerà. Farò tutte le cose che adesso non posso fare. 😉 – Però non chiedetemi di portare la valigia su per le scale! XDXD

  2. Ma questa descrizione è SPLENDIDA!!
    Io sono andata a Londra la prima volta e ne sono rimasta quasi delusa, non so forse perchè appena tornata da NY, forse perchè me la immaginavo diversa..e invece con il passare degli anni e i vari ritorni devo dire che mi manca sempre più!
    Sono due anni che ci vado di fila e credo che sarà un luogo a cui dedicherò vari ritorni (possibilmente + di una volta all’anno) perchè sono d’accordo con quanto scrivi!
    E’ una città che non può non piacere!

    ps. foto bellissime!

    1. Grazie mille! Gentilissima.
      Io ci sono stata per la prima volta quando avevo 14 anni… me ne sono innamorata. Era così grande, così internazionale rispetto a Milano…
      Così ‘urbana’ e insieme ‘vintage’ (quando ancora non era un termine abusato).
      La ho nel cuore. La amo profondamente… più di qualsiasi altra città.

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