Madrid, sei sempre tu – Parte 2

Dai quartieri di Malasana e Chueca, torniamo verso la zona dei musei e superiamola per addentrarci in due degli spazi verdi più famosi della capitale spagnola: il Real Jardìn Botanico e il Parque del Retiro.

Non è un mistero che a Fede e a me piacciono un sacco i luoghi verdi nei grossi centri cittadini e quindi mai e poi mai avremmo potuto tralasciare queste due meraviglie durante il nostro viaggio a Madrid. Quello che però non ci aspettavamo era di camminare per 18 km all’interno dei due spazi in mezza giornata. Sono immensi, soprattutto il parco, e di cose da vedere ce ne sono tantissime, ma ci siamo persi via e quando abbiamo iniziato a sentire le gambe di piombo e abbiamo controllato l’APP sullo smartphone ci siamo resi conto del perché. Poi però abbiamo fatto pausa aperitivo homemade per ritrovare le energie perdute!

Iniziamo dal giardino botanico: è tutto molto bello ma, il clou, secondo me lo si raggiunge nell’Estufa de las Palmas, ovvero la serra in cui sono coltivate diverse specie di palme. Se tralasciamo il caldo tropicale della serra, lo spettacolo che ci si è apparso è stato emozionante come quando siamo entrati nella serra dei cactus e delle piante grasse dell’Orto botanico dell’Università di Palermo durante un diluvio universale al termine dell’autunno. Una cosa da lasciare a bocca aperta. Anche l’Estanque de los Bonsais è stupenda. Non ho mai visto uno spazio così grande dedicato esclusivamente alla coltivazione di questi mini alberi. All’interno del Real Jardin Botanico c’è anche una colonia di gatti randagi (che a vedersi sono più in forma dei miei cinque mici), di cui i dipendenti si occupano amorevolmente. Magari i fiori coltivati sono così belli per la cacca-pupù-santa degli amati ospiti! Vi consiglio una visita qui, magari anche per sedersi a bere qualcosa nella terrazza del suo splendido cafè.

1650668720504
1650668720703
1650668720459
1650668720611

Percorrendo la Calle Claudio Moyano si passa a fianco di molti negozietti di libri usati. Sono tutti graziosissimi, con la loro struttura in legno turchese e le vecchie insegne. Peccato che la madre dei cretini sia sempre incinta e che molti di essi siano rovinati dalle solite scritte fatte da mancati writers che probabilmente stanno ancora cercando di capire come si scrive il proprio nome e abbiano necessità quindi di provare a riprodurlo ovunque. Tra le bancarelle è possibile scovare delle perle rare e preziose ma bisogna dedicare alla ricerca un bel po’ di tempo e pazienza, senza demordere.

1650668720412
1650668720436

Proseguite e accederete quindi al gigantesco Parque del Retiro e, perdendovi tra i suoi meravigliosi viali e sentieri, di cose da vedere ne troverete tantissime. La Rosaleda, il Bosco degli scomparsi, la Fontana del carciofo, il celeberrimo lago artificiale e il Monumento ad Alfonso XII, sono tra le attrazioni più conosciute.

1650668720387
1650668720137
1650668720113
1650668720087 (1)

Nulla è però paragonabile al Palacio de Cristal, una struttura meravigliosa in vetro e metallo che viene utilizzata per alcune mostre (a ingresso gratuito) del Reina Sofia. La luce che filtra dalle vetrate e il verde smeraldo intensissimo che lo circondano sono molto suggestivi. Se vedrete una coda per entrare e vi sembrerà inutile farlo, non seguite l’istinto di andare via: perdereste davvero l’occasione di entrare in un luogo magico.

1650668720365
1650668719942
1650668720340
1650668720316

Lasciando queste due aree verdi, e spingendovi verso il centro storico della città, si può percorre Calle de Las Huertas fino ad arrivare nel cuore del mio quartiere preferito della città: il Barrio de las Letras. Si chiama così perché è sempre stato frequentato da tantissimi iconici scrittori e poeti ed è tutt’ora disseminato di targhe sui palazzi che segnalano che questo o quell’autore ha vissuto per un certo periodo di tempo in quel luogo. L’adorabile Plaza Santa Ana è il cuore del quartiere. Fermatevi alla Cerveceria Alemana come avrebbe fatto Hemingway che, praticamente, vi aveva preso residenza, sedetevi in uno dei tavolini all’esterno e osservate la dolcezza della statua dedicata a Garcia Lorca. Huertas si anima di notte e quindi, se dormirete in zona, ci tornerete più volte per comer y beber (più avanti vi lascio qualche indirizzo imprescindibile!).

1650668719964
1650668720795
1650668720772
wp-1655374190794
wp-1655374190926
wp-1655374190741

Vi accorgerete ora di essere a un tiro di schioppo da due delle piazze più famose e frequentate di Madrid: Puerta del Sol e Plaza Mayor. La prima non è niente di che e io personalmente l’ho sempre vista con i lavori in corso (e non mi sono smentita neanche questa volta), ma è il centro geografico della Spagna. Tutti passano da Puerta del Sol. La troverete piena zeppa di gente a qualsiasi ora del giorno e della notte. Gente che cammina frettolosamente (anche se il loro “frettolosamente” è molto diverso da quello che intenderebbe un milanese utilizzando quell’avverbio) perché la sta semplicemente attraversando per andare altrove e gente che invece ci passeggia pigramente gustandosi il caos del luogo che, vi assicuro, è davvero unico. Plaza Mayor invece ha la tipica conformazione delle piazze spagnoli che si trovano nelle principali città del Paese. Mi vengono in mente subito Plaza Nueva a Bilbao e Plaza de La Corredera a Cordoba, ma ce ne sono tante altre. Personalmente esteticamente le adoro tutte, meno i locali che vi si affacciano che sono per lo più trappole per turisti (a Bilbao no, ma i Paesi Baschi sono molto particolari anche quando si parla di turismo). Percorrete il suo perimetro e affacciatevi dalle porte per scoprire che questo luogo è un altipiano nell’altipiano e che da alcuni lati potreste uscire allo stesso livello del centro della piazza, e invece da altri dovrete scendere gli scaloni e sbucare in mondi paralleli.

wp-1655374189505
1650896082888 (1)
1650668720846
1650844342317

Proseguendo lungo Calle Mayor, incontrerete una bella piazzetta sconosciuta ai più nonostante l’importanza storica assunta nei secoli: Plaza de la Villa. Qui si trova l’ex municipio di Madrid e qualche altro palazzo di grande rilevanza istituzionale. Dico che è poco conosciuta perché è davvero diversa dal resto della città, un po’ grazie all’architettura in cui il Barocco è stato accantonato, ma anche perché non ci sono bar e dehors, che è un fatto piuttosto strano non solo qui in città, bensì in tutta la nazione. Se però siete affezionati al kitsch e alla tracotanza che regna incontrastata in ogni metro quadrato della ciutat basta spingersi fino al Palacio Real e alla Catedral de Nuestra Señora de la Almudera. Raramente in vita mia ho visto qualcosa di così brutto.

Li ho visitati nel penultimo giro in città e non me la sono sentita di ripetere l’esperienza, nonostante Fede non ci fosse mai stato! É una cosa insolita perché, quando visitiamo in un posto dove io sono già stata e Fede no, tendo a cercare di rivedere insieme il più possibile; mi piace condividere le impressioni con lui e creare nuovi ricordi per entrambi. Qui non ce l’ho fatta! Va detto però che se è la prima volta che visitate Madrid, non avete preconcetti sul barocco spagnolo o semplicemente siete curiosi, allora può valere la pena. Se proprio siete in dubbio, l’entrata gratuita è prevista da lunedì al giovedì dalle 16 alle 18 (con ultimo accesso alle 17), sappiate però che la cosa più interessante da vedere durante il giro è la Real Cocina che è chiusa durante l’orario di accesso libero. La Cattedrale è peggio del Palazzo. Di questa mi rifiuto anche di darvi gli orari di accessi. Troppo brutta! Però, stando all’esterno, potete ammirare il paesaggio, cosa che nelle giornate limpide vale la pena fare.

1650844341995
1650844342025
1650844342055

Concludo anche questo secondo articolo con altri suggerimenti concentrandomi su dei posticini per gli amanti, come me, del vino e del cibo in tutte le loro forme. Onde evitare di ripeterlo per tutti i luoghi di cui vi parlerò di seguito, si tratta sempre di ambienti frequentati soprattutto da madrileni nonostante si trovino in zone piene zeppe di turisti.

In una vietta che parte da Plaza Mayor potrete mangiare uno dei migliori Boquadillo con calamares di Madrid. Si tratta di una specialità molto famosa in tutta la città e che vedrete comparire nei menù di moltissime tascas e ristoranti. Ma state attenti: pur trattandosi semplicemente di un panino ripieno di anelli di calamaro fritto, se non viene fatto bene diventa una tragedia. Bene, per questo dove andare ad assaggiarlo da La Ideal. Si può dire che facciano solo quello e lo fanno benissimo! Potete consumarlo sul posto oppure mangiarlo sedendovi in piazza.

1650668720869

Il nostro posto del cuore a Madrid è Casa Alberto. Si tratta di una tasca storica che avevo scoperto per caso prima della partenza grazie alla mia passione per una bevanda che da noi viene usata solo per la preparazione dei cocktail, mentre in Spagna (dove ne capiscono in tema di godersi la vita) viene consumata liscia! Si tratta del vermouth, in Spagna “vermù” o “vermùt”. Ora, chi di voi non lo ha mai assaggiato artigianale e/o senza mixarlo ad altro, forse rimarrà sorpreso, ma io sono drogata! Come a tanti viene voglia di una birretta, a me viene voglia di un vermuttino! Se doveste provarlo, vi piacesse e vi chiedeste come assecondare questa passione dirompente, la risposta è andare nelle bettole di Madrid e ordinare copas de vermùt come se non ci fosse un domani. Il luogo migliore dove berlo in Spagna è la Catalunya, ma Madrid non ha nessuna intenzione di rimanere indietro e la moda di questo vino aromatizzato spinato è in voga da un sacco di anni e sta prendendo sempre più piede. Casa Alberto ne fa uno suo che vende in bottiglia o alla spina (de grifo, in spagnolo) ed è buonissimo! Nel caso foste astemi o non vi piacesse questo vino, sappiate che qui una tappa obbligatoria va fatta anche per la bontà delle loro tapas e la bellezza del locale. C’è una parte ristorante che ha una carta un po’ più elaborata, ma vi assicuro che basta e avanza anche la zona tapas bar, più informale e alla buona, che vi servirà delle cose incredibili. Mi sarei voluta far tumulare lì, tra un piattino di insalata russa e le polpette di seppia nel loro sughetto!

Casa Alberto
Casa Alberto
1650844343344
Casa Alberto

Altro locale storicissimo del Barrio de Las Letras è Casa Gonzalez. In questo caso si tratta di una bottega che vende prodotti tipici da portare via come se fosse una nostra salumeria/drogheria/enoteca ma che dà anche la possibilità, grazie al cielo!, di degustarli sul posto. La bontà dei formaggi, delle composte e delle varie latte a base di prodotti ittici è incomparabile. Approfitto per dare qualche informazione proprio sull’ultima categoria di cibi menzionata. Da noi sarebbe molto strano andare in un posto e ordinare delle alici o del baccalà in scatola, ma in Spagna è una cosa molto comune. Ricordo il mio primo viaggio a Barcellona con i miei genitori quando ero in terza elementare. Comprammo così tanto tonno in latta che mia mamma continuava a ripetere che se ci avessero fermato alla frontiera avremmo dovuto dichiarare di avere il bagagliaio pieno. Ecco, quindi non sorprendetevi se in tanti posti, dopo la vostra ordinazione vedrete prendere una scatoletta che sembrerà quella della Rio Mare e prepararvi il pasto a partire da quella: è normalissimo e, mediamente, la qualità di quei prodotti può eguagliare quella del pesce fresco comprato in una nostra pescheria. Accaparrarvi un posto da Casa Gonzales è una specie di vincita alla lotteria: sono sempre aperti ma non accettano prenotazioni, quindi andate lì e nel caso aspettate religiosamente! Posso mettere nero su bianco che ne varrà la pena e uscirete felici e beati.

Casa Gonzales
Casa Gonzales
Casa Gonzales

Locale meno storico ma comunque validissimo è El Sur de Huertas. Si tratta di un ristorante/tapas bar in cui mangerete benissimo in un ambiente molto bello, gestito da ragazzi giovani. Potrete trovare davvero tante cose interessanti nel menù, compresa un’ottima selezione di bottiglie di vino. Fanno anche dei cocktail molto buoni, ma non li abbiamo assaggiati e ci siamo dedicati ai vini di Rioja e della Ribera del Duero che meritano un sacco. State attenti quando ordinate perché le loro mezze porzioni equivalgono a una portata in un pranzo di Natale in famiglia nel sud Italia. Chiedete bene prima di farvi prendere la mano e ordinare quindici cose sull’onda dell’entusiasmo (abitudine di cui io ne so qualcosa). Accettano prenotazioni e se volete andarci nel week end, conviene riservare un tavolo.

Se dopo aver assaggiato il vermouth alla spina, voleste provare anche lo sherry spillato direttamente dalla botte, il posto che fa per voi è La Venencia. É un posto surreale dove, alla domanda “c’è posto?”, la risposta del proprietario è stata l’equivalente di un nostro “e io che ne so?”; si tratta però di un’istituzione e con pochi euro potrete assaggiare i diversi tipi di sherry andalusi. Il posto è più che alla buona, il personale non proprio un esempio di accoglienza e benevolenza (cliccate sul link e date un’occhiata al loro presunto sito web per farvi un’idea), ma sarà sicuramente un’esperienza formativa e avrete bevuto qualcosa di straordinario. Se potete, mettetevi nel tavolo centrale da 8 e sperate che arrivi qualcuno a condividere il resto dei posti con voi. Noi siamo stati fortunatissimi e abbiamo incontrato uno scozzese trapiantato da anni in Spagna che produce vino a due ore da Madrid. É stato divertentissimo.

La Venencia
La Venencia

Chiunque apprezzi il dolce tipico della capitale spagnola, ovvero i churros con la cioccolata, deve visitare il tempio di tutte le churrorie del mondo. Mi soffermerò pochissimo perché questo dolce mi indispone solo a pensarci e sento già un peso sullo stomaco, ma ho sempre avuto un pessimo rapporto con quel tipo di fritto e pure con la cioccolata da bere quindi ignorate questa mia scarsa affezione a questa specialità. Andate diretti da Chocolateria San Gines, possibilmente di notte o comunque in tarda serata, e sentitevi madrileni fino in fondo. Non commettete l’errore di pensare che sia una faccenda da turisti perché questo cafè è veramente quanto di più autentico possiate trovare in città; semplicemente, la sua fama è arrivata ovunque e vi troverete a fare la fila per il vostro turno con un abitante del luogo che è appena uscito da una discoteca e con un coreano in vacanza che è appena sceso dal pullman con accompagnatore e guida turistica. Se i vostri stomaci ve lo permettono, non perdeteveli! Nel dubbio, portatevi dietro un Gaviscon per digerire!

Infine, se siete in centro che più centro non si può, avete poco tempo e volete assaggiare di ogni in un posto che propone tutte le tipicità più conosciute di Spagna in materia enogastronomica, alle porte di Plaza Mayor c’è il Mercado de San Miguel. Cosa prendere qui va a gusti: noi abbiamo fatto incetta di tapas a base di bacalao, spiedini di olive (pintxos molto baschi) e ostriche (molto francesi, ma va bene uguale perché se ci sono le ostriche, state sereni che io me le mangio). Se avrete culo, potreste riuscire a sedervi, ma suggerisco di risparmiare tempo da dedicare al vagabondaggio culinario a caccia di cose da mangiare, appoggiandovi alle mensoline a ridotto delle vetrate che delimitano il perimetro della struttura. Farete anche molta invidia in chi passerà davanti a voi all’esterno e tenterà di capire cosa abbiate nel piatto! Se poi siete pure avvezzi al people watching, è fatta!

1650896082930
1650896082949
1650844342196
1650896083047
1650844342148
1650896082967

Viaggiatrice povera, fotografa inesperta, pasticciona tecnologica, gattodipendente. Rifletto sul senso della vita e raccolgo dettagli che fanno la differenza. Ricordi, impressioni, immagini, incontri.

Rispondi