Amburgo

Amburgo è indubbiamente una città interessante: fotogenica da matti e ricca di contrasti, esattamente come piace a me.

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Le innumerevoli e più famose attrazioni della città anseatica basterebbero per giustificare un week end lungo in città e anche i suoi dintorni non sono da sottovalutare.

Giusto per fare un elenchino utile a chi potrebbe non conoscerla affatto e stesse cercando dei buoni motivi per trascorrerci qualche giorno, raccomando:

  • l’elegante Rathaus e il quartiere in cui è ubicato, l’Altstadt;
  • Hafen City che, nonostante non sia ancora del tutto terminata, lascia già a bocca aperta;
  • l’Elbphilharmonie, meravigliosa da qualsiasi lato la si guardi e dalla cui terrazza panoramica (completamente gratuita) si può ammirare la città e il porto;
  • l’imponente chiesa di St. Michel;
  • il Fishmarket;
  • i resti della chiesta di St. Nikolai e il commovente museo situato nella sua cripta;
  • l’espressionista Chile Haus;
  • la Deichtorallen e il Museum für Kunst und Gewerbe;
  • e, the last but not the least, i canali della Speicherstadt in cui si riflettono i caratteristici edifici in mattoni rossi, un tempo magazzini portuali, per cui io sono uscita di testa a ogni ponticciolo o passerella sospesa.

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Ecco che, sbrigate le formalità di rito, posso concentrarmi a raccontarvi qualcosa dei due luoghi che più ci hanno conquistati e, almeno per quel che mi riguarda, hanno sfidato la fotografa ossessiva compulsiva che c’è in me terrorizzando le mie povere memory card (<<Nooooo, un’altra foto nooooo!>>).

Il secondo giorno della nostra visita era stato pensato per vedere due posti molto diversi tra loro e da cui non sapevamo esattamente cosa aspettarci. Diciamo pure che siamo andati un po’ alla scoperta sfidando il grigiore del cielo.

Il primo dei due è l’area dei quartieri Schanze e Karoviertel.

Questa parte di Amburgo, così creativa e alternativa, underground e punk, è stata una sorpresa assoluta. Proprio lì vicino c’è il ben più celebre e inflazionato St. Pauli, zona degli eccessi in cui i Beatles hanno dato uno dei loro primi concerti, trappola per turisti e per pigri che non hanno tempo, voglia o magari coscienza, di fare quattro passi o altre due fermate di treno e spingersi un poco più a nord.

A parte il celebre mercatino del sabato mattina, per i miei gusti deludente, questi due quartieri sono ricchi di negozi particolari, localini e cafè bellissimi, viali alberati e cortili nascosti, street art e parchi. Qui mi sono imbattuta in alcuni dei murales più belli che abbia mai visto nella mia vita, ho comprato un faro (sì, un faro! Una lampada fatta a forma di lighthouse di cui sono particolarmente orgogliosa, anche solo per la fatica di averla fatta stare nel bagaglio a mano… impresa titanica quanto convincere Federico a farmelo comprare) e scattato alcune delle fotografie di questo week end che riguardo con più piacere. La zona non è vastissima, ma ogni stradina racchiude qualche scorcio suggestivo e motivi per soste più o meno lunghe. Noi ci siamo stati tutta la mattina, dalle 10 alle 13 circa.

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Il secondo luogo è Övelgönne, la spiaggia di Amburgo.

Raggiungerla via acqua è stato facilissimo e il biglietto del traghetto è compreso nell’utilissima Amburgo Card. In venti minuti circa si arriva in questa zona assurda in cui il panorama pullula di gru portuali da una parte e case che ricordano dei cottage inglesi dall’altra. Io sarei voluta rimanere lì ma faceva un freddo becco e probabilmente mi avrebbero ritrovata cadavere il giorno dopo. Fatto sta, che comunque alla fine ero più verde io per l’invidia verso gli abitanti del posto che le numerose piante dei giardini della zona.

Passeggiando sulla stradina pedonale che c’è tra gli edifici più a ridosso della spiaggia e la spiaggia stessa, si intravedono facilmente gli interni delle abitazioni (beh, “si intravedono” forse è una licenza poetica… forse sarebbe più appropriato dire che sembravo una guardona e che potrei aver rischiato una denuncia…): divani bianchi, parquet scuri a listoni giganti, librerie stracolme, mensole davanti alle finestre piene di vasi di piante, candele e gatti sonnacchiosi… Farmi violenza e non proseguire fino a Elbchausse è stato davvero complicato. Non volevo più tornare indietro ma eravamo stanchi per i millemila chilometri percorsi a piedi quel giorno e l’orribile panino con l’aringa, mangiato a pranzo sulla terrazza fronte Elba di un locale nei pressi della fermata del battello, rappresentava una zavorra impegnativa. Se proprio devo dirla tutta, per scaldarmi avevo bevuto due tazze di glühwein, alias il nostro vin brûlé, quindi sebbene nel complesso facesse parecchio freddo e fossi quindi impossibilitata a spogliarmi più di tanto, io sudavo come se stessi correndo una maratona. Abbiamo dovuto ripiegare e tornare verso la fermata del battello per rientrare con calma nell’Alstadt.

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Una buona idea per coniugare la visita di queste due zone è quella di scendere alla fermata Sternschanze e poi dirigersi a piedi verso St. Pauli, superarlo in direzione Elba, e proseguire fino a Landungsbruken dove prendere il battello n. 62 e scendere a Övelgönne. Una volta sbarcati alla fermata  Neumühlen/Övelgönne, si deve andare verso sinistra, in direzione opposta a quella da cui si arriva, e raggiungere prima alcuni locali/ristoranti, poi la spiaggia e, infine, la stradina con i cottage.

E ora qualche info pratica sul nostro week end.

GUIDA DELLA CITTA’

Non esistono molte guide cartacee della città ma io, che muoio se non mi porto il pesola cultura appresso, non mi sono arresa e ho trovato questa! E’ piccola, micro-tascabile ed è abbastanza discorsiva. È stata utile? No… ma non è una novità per quel che mi riguarda. Uso internet e mi documento ben bene prima di partire.

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AMBURGO CARD

Raramente quando viaggio faccio le tessere cumulative per i trasporti e le attrazioni ma in questo caso, dopo aver studiato un po’ su internet, mi sono convinta e sono stata molto soddisfatta della scelta. La Amburgo Card ci ha permesso, con poco più di € 50 in due, di usare tutti i mezzi di trasporto della città (battello per Övelgönne e transfer dall’aeroporto compresi) e visitare diversi musei/attrazioni usufruendo di uno sconto significativo, saltando le code. La tessera dà diritto anche a degli sconti su pasti e acquisti presso gli esercizi ristorativi e commerciali che vi hanno aderito. La nostra visita risale a fine marzo, periodo in cui le temperature erano ancora piuttosto basse. Grazie alla card abbiamo preso i mezzi ogni volta che ne abbiamo avuto voglia, ammortizzando completamente il costo dell’acquisto. Potete acquistarla via internet, inserendo le date di utilizzo, in loco o presso le reception della maggior parte degli hotel della città.

HOTEL

Piccola precisazione dovuta: Amburgo è una città molto cara, soprattutto se si vuole dormire in zona Altstadt e in una struttura di buona qualità. Noi abbiamo trovato una camera nel meraviglioso Henri Hotel e l’esperienza è stata piacevole tanto quanto esplorare la città. Diciamo che non è stato il pernottamento più economico della mia esperienza, ma non ho mai detto di viaggiare “low cost”.

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DOVE CENARE

In zona Henri Hotel abbiamo cenato alla Laufauf, una birreria tedesca/trattoria dove abbiamo mangiato benissimo e speso pochissimo. Il menù è solo in tedesco, ma se ve la cavicchiate con l’inglese, il gestore vi tradurrà la carta. Il personale è adorabile, le porzioni sono super abbondanti e il gusto…… divino! Qui non hanno l’inflazionata birra Astra, bensì la Jever, a mio modestissimo parere molto più buona (peccato che l’altra abbia del packaging così carino… Tutti quei cuori… Non ho saputo resistere e alla fine l’ho assaggiata).

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Morale dell’articolo: mettete in programma un viaggio ad Amburgo, non ve ne pentirete e non temete di annoiarvi o non sapere più cosa fare/visitare. Non so se si capisce dall’articolo, ma io me ne sono innamorata.

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Viaggiatrice povera, fotografa inesperta, pasticciona tecnologica, gattodipendente. Rifletto sul senso della vita e raccolgo dettagli che fanno la differenza. Ricordi, impressioni, immagini, incontri.

13 Comments

  1. Si è capito eccome che ti sei innamorata di Amburgo! E posso dirti una cosa? Anch’io, grazie alle tue foto straordinarie! Spero davvero di riuscire a organizzare un weekend ad Amburgo prima o poi.. Ho un’amica cara che per lavoro ci ha vissuto un anno abbondante e mi ha fatto una capa tanta… E adesso ho capito perché.. 😍 Ciao cara, buona serata!

    1. Cara Alessia, DEVI assolutamente andarci. Dedicarle tre giorni pieni e goditela. Se hai un giorno in più, puoi andare a Lubecca. Noi non ce l’abbiamo fatta…sarà per la prossima volta. Mi piace sempre lasciarmi indietro un motivo per cui tornare in un luogo che mi è piaciuto tanto.
      Grazie per i complimenti. Le foto sono straordinarie perchè lo è la città. Davvero fotogenica. Una modella perfetta!

  2. Ah. Questa è Amburgo? Nessuno me ne aveva mai parlato e devo dire che forse, nessuno della mia cerchia di amici è tanto normale. Ma è interessantissima come città, varia e variegata con più anime da far coincidere e combaciare. Bella, veramente bella. Grazie per avermela fatta scoprire

    1. Devi assolutamente metterla in lista e visitarla. Non fare però l’errore che fanno in molti di starci una giornata e poi andare a Lubecca. Amburgo merita un week end pieno tutto dedicato al centro e ai suoi dintorni……
      Grazie di essere passata di qui…. 😘

  3. Ma è bellissima Amburgo! Almeno.cosi sembra dalle tue descrizioni e splendide fotografie (sono veramente belle, dai colori alla composizione). Non l’avevo mai presa in considerazione, giuro! Grazie per questo bel racconto e la metto sicuramente in lista! Io però voglio vedere anche il faro che hai comprato eh! 😎

    1. A me è piaciuta davvero molto e considera che non è mai uscito il sole e faceva un freddo artico. È stata una città inaspettata e te la consiglio. Per il faro……. Lo fotografo e ti mando la foto via Instagram.
      Ps: grazie per i complimenti…. La città è davvero fotogenica.

  4. Tutte le volte che sono stata in Germania, Amburgo non l’ho mai considerata! Fino a quando una mia amica c’è stata un paio d’anni fa e dai suoi racconti, me ne sono innamorata! Poi, col fatto che è vicina al mare e ha un sacco di canali, m’intriga ancora di più ♡♡

    1. E fai bene a farti intrigare. È davvero una città particolare. A me è piaciuta tantissimo per questo misto di ultramoderno e di storico (purtroppo distrutto durante la guerra e poi ricostruito), per l’impressionante porto e per la sua stranissima spiaggia…… Ti consiglio fortemente una visita, solo aspetta la primavera inoltrata. A fine marzo si moriva di freddo!

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